e per lavorare per il cambiamento una domanda che dovremmo sempre farci è:
da quale vertice guardiamo alle persone?
Perchè il nostro sguardo interpreta il mondo.
Di seguito il link per accedere ad un interessante articolo pubblicato sul Manifesto di cui consiglio la lettura.
https://ilmanifesto.it/solo-alla-psicoanalisi-sta-a-cuore-il-senso-della-sofferenza-mentale/
Solo alla psicoanalisi sta a cuore il senso della sofferenza mentale?
«Da anni, ormai, della sofferenza mentale si è impossessato un ingegnoso mercato, che punta sulla idealizzazione delle neuroscienze e sugli effetti delle terapie cognitiviste, entrambe perfettamente sintonizzate con l’individualismo contemporaneo e il tempo della fretta. La cacciata in esilio del senso ha colonizzato il senso comune: non è un gioco di parole, è precisamente quanto è avvenuto.
Per molti aspetti, infatti, sintomo e persona sono tutt’uno. «Di fatto – scrive Bollas – l’idea che i disturbi mentali possano essere risolti tramite un intervento neurologico è un errore categoriale ridicolo quanto lo è confondere un programma radiofonico con la radio stessa».
Il 7 giugno gli psicoanalisti dialogheranno con le Istituzioni, i Politici, i Tecnici della Sanità per approfondire il tema della specificità della prospettiva psicoanalitica nella valutazione, prevenzione e cura della sofferenza psichica.
Appuntamento domani 7 giugno presso l’ Università di Roma La Sapienza, Aula Magna del Rettorato dalle ore 9,30 alle ore 17,30