Ho da poco visto il film della Comencini “Qualcosa di nuovo”. Il film gira intorno al rapporto tra due amiche molto differenti tra loro che si invaghiscono di un giovane ragazzo con cui hanno entrambe una storia. Non è mia intenzione parlare del film in termini di qualità ma del tema che tratta, quello del ribaltamento dei ruoli e cioè: ne è piena la filmografia mondiale di storie di giovani donne e uomini maturi che hanno relazioni più o meno sentimentali. Ebbene mi sono sentita abbastanza infastidita durante la visione della pellicola da una, nemmeno troppo nascosta, idea che “anche le ragazze vogliono divertirsi. Il finale vede Cortellessi e Ramazzotti alle prese con l’interpretazione di “Girls just want to have fun”.
Ma è davvero così? È solo per ottenere la possibilità di stare in una situazione tipicamente maschile che abbiamo lottato per così tanto nel tempo? Certo, anche ma rappresenta solo una riduzione delle possibilità di una persona di qualsiasi genere a esprimere se stessa nel tempo. In troppe occasioni la Cosa più importante invece sembra poter ottenere il potere degli uomini, nel lavoro come nelle relazioni. Questo credo che sia un grosso, enorme fraintendimento nel film come in molte situazioni.
Capire cosa si sente, desiderare, cambiare, sapersi confrontare coi propri problemi e con quelli degli altri non ha a che fare col ruolo più o meno di potere nelle relazioni significa esistere.
“Cosa significa si prova a essere uno chef donna? Non lo so. Come potrei saperlo? Non sono mai stata uno chef uomo” Clare Smyth, chef